El método de enseñanza situacional

La enseñanza situacional de la lengua es un método de enseñanza que surgió en Gran Bretaña a partir del ano 1930 por dos lingüistas Harold Palmer y A. S. Hornby, las figuras más destacadas en la enseñanza de idiomas. Este método nació como producto de la evolución del enfoque oral y se basa en procedimientos orales y emplea diversos contextos situacionales para presentar las nuevas palabras y estructuras. La actividad principal del aula se basa en la práctica oral de las estructuras lingüísticas.

 La teoría de la lengua que es a la base de este método considera el conocimiento de las estructuras gramaticales como algo esencial para poder hablar una lengua y da prioridad a los usos orales frente a los escritos. Una de las características distintivas del método es que a su base hay también una estrecha relación entre lengua, contexto y situación del uso de la lengua.

En cuanto a la teoría psicológica de aprendizaje, la enseñanza situacional de la lengua se basa en los modelos conductistas y adopta un enfoque deductivo en la enseñanza de la gramática.  En consecuencia se espera que el significado de las palabras o de las estructuras sea deducido por el aprendiente a partir de la situación en la que se presentan. En cuanto a la práctica de aula, este método propone una metodología de aprendizaje basada en la creación de situaciones de uso en la clase con la ayuda de objetos, dibujos, acciones y gestos que permitan entender el significado de los nuevos elementos. Se considera fundamental la corrección de la pronunciación y de los errores de pronunciación y de gramática.

Sus aspectos fundamentales son:

  • los materiales se prensentan y enseñan oralmente antes de presentarlos de forma escrita;
  • se utiliza la lengua de objeto como lengua de expresión en el aula;
  • los nuevos elementos se introducen y se practican a través de situaciones;
  • la lectura y la escritura se introducen una vez que se ha establecido una suficiente base lexical;
  • se gradúan los elementos gramaticales: las estructuras simples deberían enseñarse antes de las complejas.

Il metodo della risposta fisica totale

Questo metodo è stato ideato all’inizio degli anni Sessanta dallo psicologo James Asher, il quale studiò lo sviluppo linguistico nei bambini e, basandosi sulle sue ricerche, si interessò anche all’apprendimento delle seconde lingue. Asher considera l’acquisizione della L2 un processo identico a quello della L1, perciò egli sostiene che la didattica raggiungerà efficacemente i suoi obiettivi solo se permetterà al discente di partecipare fisicamente all’atto apprenditivo; ci sarà dunque un coinvolgimento totale, psichico e fisico da parte dello studente durante l’apprendimento linguistico.

Asher, il creatore della risposta fisica totale o TPR, afferma che questo strumento di insegnamento della lingua crea esperienze autentiche o “credibili” per lo studente per l’apprendimento delle lingue. Propone inoltre di insegnare la L2 esponendo lo studente ad un input linguistico costituito da comandi, ai quali deve rispondere fisicamente e con comportamenti non verbali; quindi il professore presenta agli studenti il vocabolario e le strutture grammaticali in un contesto di comandi e di azioni.

0310_0101_03

Questo metodo attribuisce grande importanza all’ascolto, imitando ciò che avviene nelle fasi iniziali dell’acquisizione della propria lingua madre, per poi passare al parlare, al leggere e allo scrivere. Gli studenti mostrano la loro comprensione tramite la risposta ad alcune istruzioni da parte dell’insegnante; queste attività hanno lo scopo di divertire gli studenti, ma allo stesso tempo devono permettere agli stessi di assumere un ruolo attivo nell’apprendimento della lingua.

L’obiettivo principale di questo metodo è quello di far vivere agli studenti una piacevole esperienza di apprendimento, riducendo al minimo lo stress associato all’apprendimento linguistico rendendolo il più gioioso possibile e minimizzando le esperienze inibitorie di un insegnamento troppo astratto e formalistico che, secondo Asher, finiscono per impedire l’autorealizzazione del discente.

Un metodo innovativo: il glottodrama

Negli ultimi anni si è sviluppato un nuovo metodo di insegnamento linguistico in base ad un approccio glottodidattico di tipo comunicativo con orientamento umanistico- affettivo, che ha trovato la sua applicazione attraverso l’azione. Da qui deriva il metodo Glottodrama. In questo metodo, l’apprendimento linguistico viene inteso come un “saper fare”, adeguato al contesto e agli scopi della comunicazione verbale, piuttosto che di un “sapere” orientato principalmente verso le conoscenze grammaticali.

Si riprende anche il metodo Total Physical Response, dal momento che la memorizzazione delle conoscenze e di nozioni è favorita dall’associazione e dalla combinazione tra “gesto”, e quindi dall’attività fisica, e “parola”; in altre parole si unisce l’azione della mente e quella del corpo. Infatti una lingua la si apprende meglio se la totalità e la complessità della persona, compresa mente e corpo, viene coinvolta nell’attività didattica di apprendimento linguistico.

Pertanto scegliere il teatro come metodo di insegnamento linguistico presenta i suoi buoni motivi:

  • il teatro si rivolge a diversi stili di apprendimento; ognuno di noi apprende in maniera diversa, per questo il Theatre rappresenta una sorta di contenitore in cui ogni persona può trovare il proprio spazio di apprendimento;
  • il Theatre è altamente motivante, crea nei discenti entusiasmo e spirito d’iniziativa; questo è importante affinché l’insegnante, o meglio il regista in questo caso, sappia coinvolgere i discenti nell’attività teatrale, mantenendo vivo il loro interesse;
  • il Theatre permette inoltre di abbattere ed eliminare ogni tipo di barriera psicologia, dunque ridurre i filtri affettivi ed allo stesso tempo incrementare la fiducia in sé stessi. La paura di sbagliare o di essere derisi impedisce al discente un sereno apprendimento della lingua; salire su un palcoscenico, gli consente di vestire i panni di un’altra persona, il che significa che avrà una nuova identità, che donerà al discente naturalezza e spontaneità;
  • il Theatre favorisce anche la socializzazione tra discente ed insegnante e rappresenta una perfetta simulazione della realtà;
  • il Theatre esalta la creatività dei discenti, dando spazio alla loro fantasia; permette inoltre la memorizzazione di nuovi vocaboli e l’acquisizione di nuove strutture;
  • il Theatre permette di sviluppare le abilità linguistiche fondamentali: le abilità orali (parlare e comprendere), la comprensione scritta (lettura del copione ad esempio) o la scrittura (nel caso di una scrittura di un nuovo copione).

In seguito alle lezioni Glottodrama gli studenti:

  • hanno acquisito una maggiore libertà di espressione e maggior coraggio nell’esprimere le proprie opinioni e nel condividere sentimenti, impressioni, ecc.;
  • hanno capito che l’insegnamento può essere anche divertente;
  • hanno imparato a lavorare come gruppo e non individualmente.