L’interesse per le lingue vive

Inizialmente la prassi di insegnare le lingue con l’approccio grammaticale classico non era considerato il più idoneo e adeguato per l’insegnamento delle lingue volgari, e cioè delle lingua parlate dal vulgus, dal popolo comune. Infatti nel Medioevo e nel primo Rinascimento il latino era considerato fondamentale per acquisire ed insegnare ogni ramo del sapere, anche se non veniva utilizzato per la comunicazione quotidiana. Pian piano che le lingue volgari vennero considerate lingue nazionali e letterarie, specialmente durante il Rinascimento, queste andarono a sostituire il latino. Alla fine del XVIII secolo si ebbe la necessità di saper leggere e scrivere in altre lingue, per cui ci manifestò il bisogno di conoscere le lingue “vive”.

foreign-languages

Lo studio delle lingue straniere ebbe origine nel momento in cui vi fu la necessità di interagire economicamente e commercialmente con altre società; nella seconda metà del Settecento, in seguito alla Rivoluzione francese, dalla quale ne conseguì un incremento nelle relazioni commerciali internazionali, lo studio delle lingue moderne entrò a far parte del programma scolastico in tutta l’Europa.